Replica "Amanti di Mithuna", in ghisa
Reliquia erotica risalente ai primi tempi dell'induismo, rinvenuta a Shriangam, nell'India meridionale. Originale: Musei statali di Berlino - Patrimonio culturale prussiano, avorio.
Replica in polimero del museo Ars Mundi, realizzata a mano, altezza compresa la base 22,5 cm.
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L'arte nel subcontinente indiano, che comprende gli attuali stati di India, Pakistan, Bangladesh e Sri Lanka, varia a seconda del paesaggio e della religione. L'arte indiana è uno dei complessi più significativi dell'arte mondiale ed è religiosamente determinata. I suoi risultati più notevoli includono la rappresentazione della contemplazione intima e della sensuale joie de vivre. Quattro fasi principali culturalmente distinte si susseguono: nell'India nord-occidentale e settentrionale, la cultura di Harappa nel III-II secolo a.C., i periodi dall'antichità indiana al Medioevo, i periodi indo-islamici dalle conquiste musulmane del XII e XIII secolo e l'era moderna, che inaugurò un "Rinascimento indù" e infine portò alla modernità con influenza internazionale. La cultura di Harappa (circa 2500-1500 a.C.) fu la prima civiltà avanzata sul suolo indiano. Nel periodo vedico, dal 1200 a.C. circa, la cultura indù si sviluppò in una cultura indù. Nel IV secolo a.C., in seguito all'immigrazione delle tribù ariane, si formò la famosa società di caste brahmaniche, fondamento delle successive religioni indù e buddhista dell'India. Qui, insieme ai primi utensili in ferro, furono rinvenute ceramiche finemente dipinte. Il periodo Maurya (IV-II secolo a.C.) concluse la prima fase della formazione dello Stato, che vide anche l'emergere del Buddhismo. Durante questo periodo, emersero le prime opere architettoniche e scultoree monumentali, tra cui figure di animali di altissima maturità scultorea. Il primo periodo buddista e il primo periodo indù videro lo sviluppo degli stili artistici degli stupa (circa 100-75 a.C.). Gli stili artistici buddhisti rinunciarono alla rappresentazione umana del Buddha; le immagini di divinità emersero fin dagli albori dell'Induismo. Nel periodo Satavahana, dal II al III secolo d.C., i primi culti indù e buddhisti delle immagini raggiunsero il loro pieno potenziale. Nel periodo Gupta (320-VI secolo), si raggiunse la creazione di immagini del Buddha con perfetta concentrazione interiore. Nell'arte indù, le raffigurazioni di Shiva e Krishna emersero con modellati morbidi e proporzioni equilibrate. Periodo medievale (VII-XIII secolo). Le tradizioni religiose condivise dall'India si rivelarono un fondamento culturalmente unificante. La triade di divinità Vishnu, Shiva e Brahma fu oggetto di creazione artistica. La Devi e la Shakti, in quanto forze cosmiche femminili, raggiunsero uno status speciale nell'arte tantrica. Nel Buddhismo, il movimento esoterico Tantrayana emerse verso la fine del I millennio, nel cui pantheon dominavano i Bodhisattva e i Tara. Gli edifici templari di questo periodo, decorati con rilievi riccamente figurativi, sono impressionanti. L'arte indo-islamica si sviluppò dal XII secolo in poi, ma rimase influenzata dagli architetti indiani. Sotto la dinastia Mughal, fondata da Babur nel 1526, iniziò un'architettura monumentale di fortezze, palazzi e giardini, caratterizzata dall'uso di materiali preziosi (arenaria rossa, marmo bianco).
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